blinkmakers
Toc, Toc. Chi è? Il Toc! Festival
Partiamo nuovamente alla volta delle Marche, quella regione d’Italia dove le montagne sussurrano al mare, per scoprire una nuova intraprendente impresa.
Una di quelle iniziative che ci dimostra che, quando ti sembra di andare controcorrente, non conviene tirare i remi in barca altrimenti sarai in balia delle onde, ma vale la pena iniziare a remare sapendo dove si vuole andare. E ancora una volta quest’esempio ci arriva, guardate un po’, da una terra e dalla sua gente che a proposito di controcorrente ne avrebbero da raccontare, ma che invece di far baccano a braccia conserte, le maniche se le rimboccano e nel fragore di un rumoroso silenzio, s’ingegnano con iniziative che lasciano di stucco. Ne avrete sentito parlare dell’e-commerce DajeMarche? Un’iniziativa di un gruppo di giovani tolentinati che, provati dal sisma del 30 ottobre fin dalle fondamenta del cuore, a Natale riescono a portare migliaia di pacchi stracolmi di specialità marchigiane in tutta Italia e oltre. Battono ogni previsione temporale, riuscendo nella loro impresa. Non ci credete? Noi ne siamo testimoni. Ordine andato a buon fine e consegna effettuata nei tempi stabiliti. Ma i fautori di questa stessa titanica iniziativa, che credono nel potenziale di una terra, la loro, da sempre ricca di una tradizione artigianale dall’indiscutibile sapienza del saper fare, vanno oltre e danno vita alla seconda edizione del Toc! Festival. Un po’ come dire ‘la terra freme e noi fremiamo di idee’. E di idee ne hanno da vendere, perché l’obiettivo della manifestazione è proprio quello, sulla spinta della Open Culture, di crescere creando circolazione di pensiero, arte e mestiere. Non sarà un caso che il tema di questa edizione è #FareFacendo, che ci è sembrato così affine al nostro #DiventaFacendo, al punto da aver voluto contattare gli ideatori per farci raccontare la recente esperienza del 27 e 28 maggio. Per loro, e su questo concordiamo, l’azione è alla base di ogni ricostruzione.
Comunicazione Toc! Festival 2017
Come nasce il Toc! Festival e qual è obiettivo che si pone con l’idea di “Open Culture”?
Toc! Festival è nato dalla voglia di far arrivare anche sul nostro territorio l’idea che condividere pensieri, arte e mestieri possa generare crescita in ogni campo. Infatti il nostro è un festival sulla creatività e sull’innovazione che ha come obiettivo quello di mettere in contatto artigiani, creativi di ogni età e utenti finali per far circolare le idee e rendere accessibile il “know-how” a volte prerogativa di pochi. Quella che si è tenuta il 27 e 28 maggio a Tolentino è la seconda edizione e vedere, come solo dopo due anni, i nostri ospiti, artisti ed espositori restino in contatto anche a seguito del festival ci riempie di gioia. Attraverso l’interazione, il dialogo e l’esperienza crediamo che si possa migliorare la qualità della nostra vita e quella della comunità cui apparteniamo. L’obiettivo è proprio questo: produrre cultura e far nascere innovazione.
Il tema del Festival di quest’anno è #FareFacendo. Cosa volevate comunicare con questo claim?
Il tema dell’edizione 2017 nasce dalla collaborazione con il nostro main sponsor Tigamaro, una società presente nel distretto pellettiero di Tolentino fin dagli inizi degli anni ’80 che si contraddistingue non solo per la grande passione che quotidianamente mette nei suoi prodotti, ma anche per la continua ricerca della qualità e la costante attitudine all’innovazione dei processi di lavoro. Prendendo spunto proprio da questa realtà abbiamo pensato, nella seconda edizione, di affrontare il tema #FareFacendo perché crediamo che Progresso non possa che essere sinonimo di Azione. Non solo ma con esso esprimiamo anche un’esigenza fondamentale che ci tocca da vicino ora più che mai, perché per ricostruire nel più breve tempo possibile il nostro futuro abbiamo bisogno di tradurre in azione i nostri pensieri.
Come possono iniziative come Toc! Festival contribuire alla ricostruzione post-sisma e come possono essere facilitate?
Prima di tutto manifestazioni come la nostra fanno bene al morale delle persone che abitano questi territori. E non è un caso che calati i riflettori mediatici sul sisma che ci ha colpito, i giorni più duri da affrontare siano proprio questi. In secondo luogo riportare la gente nelle piazze contribuisce a generare introiti per le attività produttive, oltre che a diffondere il coraggio e la voglia di andare avanti tipica della popolazione marchigiana. Dal nostro punto di vista, la cultura è infatti la chiave di volta per creare benessere anche a livello sociale.
Evento Toc! Festival 2017
Veniamo ad alcune domande di rito. Cosa dal vostro punto di vista non sta funzionando nel post terremoto? E qual è la vostra idea di ricostruzione?
In questa delicata fase post terremoto la burocrazia sta rallentando ogni processo ma speriamo che presto le cose possano cambiare. La ricostruzione deve infatti ancora concretamente iniziare. Basti pensare che in molti paesi dell’entroterra maceratese le macerie non sono ancora state rimosse o che tante persone hanno perso il proprio posto di lavoro. Ci vorranno anni e tanta volontà, ma crediamo fermamente nella nostra gente e siamo sicuri che anche questa volta ricostruiremo con più forza di prima.
Cosa possiamo fare noi da qua per voi che siete là?
Oggi la cosa più importante che potete fare “a distanza” è tenere alto il livello di attenzione, sia mediatico che con il passaparola tra amici e conoscenti. Purtroppo quello che non si sente in televisione è come non esistesse e il canonico “non lasciateci soli” spiega bene come ci sentiamo nei momenti più duri. Ci sono diversi modi per sostenerci. Ad esempio, tra i partner dell’edizione di Toc! Festival 2017 c’è anche l’e-commerce dajemarche.it dove poter acquistare prodotti provenienti dalle zone colpite dal sisma ed aiutare i nostri commercianti. Oppure accettare il nostro invito a venirci a trovare nelle Marche, una regione magica e tutta da scoprire!