officina della comunicazione
Operazione Untouchables

CHARLIE'S SUGGESTION
Sarebbe bello immaginare un mondo diverso, così anche il nostro Paese potrebbe essere differente. Potremmo immaginare addirittura di ricostruirlo proprio così come si dovrebbe fare con una grande impresa, non tanto nel senso di azienda, ma recuperando l’etimologia della parola che rievoca l’intraprendere un viaggio verso l’ignoto. E un po’ ignoto è il nostro futuro, così come incerto è il nostro presente. Ci vorrebbero dei visionari, degli illuminati, non super eroi che sono di fantasia, ma persone reali, capaci di valorizzare ciò in cui sappiamo eccellere. E, nonostante le critiche, le polemiche e l’inclinazione all’autoflagellazione, in Italia di eccellenza ne abbiamo. Non solo nello stile ma anche nelle ricchezze della nostra terra e nella tradizione artigiana, da cui abbiamo sviluppato la qualità riconosciuta alle nostre industrie, senza dimenticare la creatività e l’innovazione per cui ci distinguiamo.
E così, giusto per divertirci a non ironizzare sul nostro futuro, abbiamo immaginato cosa accadrebbe al nostro Paese se salisse alla guida dell’Italia uno di questi 13 imprenditori che hanno dato prova, ognuno nel proprio ambito e con una cifra personale, di saper fare impresa.
Scatena la tua immaginazione: tu chi vorresti per questa sfidante sfida?
Al termine dei 13 profili di presentazione dei canditati troverai il form per votare.
Le urne sono chiuse.
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ALLEGRA ANTINORI | LA SOSTENIBILE
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Classe 1971, è la seconda delle tre figlie di discendenza Antinori. Con le sorelle guida l’azienda di famiglia, lustro dell’eccellenza vinicola italiana. Riservata per tradizione, estroversa per attitudine. Di lei le sorelle dicono che ha una grande capacità di relazione “dovunque e con chiunque”, una comunicatrice appassionata e ottimista. Lei al contrario si percepisce come insopportabile, ma comunque “meglio insopportabile che nulla”.
Nell’azienda Antinori si occupa dell’immagine, della comunicazione e dei progetti speciali, oltre che essere la responsabile dell’agriturismo e della gestione del ramo food.
Molto determinata anche nella sostenibilità del business e sul fatto che la qualità e il rispetto per l’ambiente siano una priorità, perché “chi vive con la terra, non deve sfruttarla.”
MARCO BOGLIONE | IL CONTRIBUTIVO
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Nato nel 1956 a Torino, ha iniziato la sua carriera imprenditoriale in collegio, vendendo fotografie a prezzo ridotto ai compagni, che a loro volta potevano rivenderle ai parenti a prezzo pieno. Questa è la sua visione dell’essere imprenditore: “guadagnare facendo guadagnare anche gli altri.” Nel 1975 inizia a lavorare nel Maglificio Calzificio Torinese di cui a 25 anni viene nominato direttore commerciale e marketing. È proprio con questa realtà che fa indossare i capi a marchio Kappa alla Juventus, contribuendo a traghettare l’azienda alla prima forma di sponsorizzazione sportiva. Nel 1995 acquista l’azienda in fallimento, a seguito dalla morte dell’AD e suo mentore Maurizio Vitale, e fonda la BasicNet, l’attuale società proprietaria – tra gli altri – anche dei marchi Kappa, Robe di Kappa, K-Way, Superga, Jesus Jeans, Sabelt, Briko e Sebago. È la rinascita di una lunga serie di brand storici.
La sua visione dell’imprenditoria trova espressione nel suo libro “Piano piano che ho fretta. Imprenditore è bello.”
BRUNELLO CUCINELLI | L’ILLUMINATO
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Nasce nel ‘53 in una famiglia contadina sulle rive del Trasimeno. Lascia gli studi di ingegneria per lavorare in maglieria e nel 1978 fonda la sua impresa, la BRUNELLO CUCINELLI. Acquista qualche chilo di cashmere e realizza con due esperte maglieriste la sua prima collezione da 5 pullover, stupendo il mercato con la sua idea di cashmere colorato. È l’inizio della sua storia di ‘Imprenditore Illuminato’. Nel 2012 l’azienda viene quotata in borsa e in 5 anni il valore cresce del 300%. Ma per lui il bene economico è nullo se privo del valore umano. E infatti ha sempre coltivato un sogno: quello di un lavoro utile per un obiettivo importante.
Per questo nella sua azienda nessuno, incluso lui, si trattiene oltre le 18, perché non è la quantità del lavoro ma la qualità a fare le differenza.
LUCA GARAVOGLIA| IL CONSOLIDATORE
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Nato nel 1969, dopo la laurea nel 1994 diventa presidente della Campari, marchio noto per aver aggiunto l’aperitivo alla nostra tradizione di colazione-pranzo-cena.
Assume le redini dell’azienda consolidando il patrimonio ereditato dal padre, che l’aveva guidata a seguito della rilevazione dall’ultima erede di Gaspare Campari, il barista che nel 1860 inventò per l’appunto il noto aperitivo. Sotto la sua presidenza il gruppo Campari è diventato il primo operatore del settore in Italia e Brasile, ha acquisito una posizione di rilievo negli Usa e ha consolidato la presenza nel mondo con 190 Paesi e il 70% del fatturato dall’estero.
È stato membro di numerosi CdA. Nota la sua vocazione sociale, testimoniata dalla presenza in diverse associazioni tra cui Telethon e FAI.
BARBARA LABATE | L’INNOVATRICE
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Nasce nel 1978 e, dopo la laurea in Scienze Politiche, consegue un master alla Columbia University nel 2003. Dal 2004 al 2010 è alla direzione di Mckay & Sisters dove sviluppa un’applicazione per l’invio di schede di preghiera ai cellulari. E all’accusa di blasfemia risponde che bisogna rendere disponibili i servizi di cui le persone hanno bisogno, utilizzando i tempi e la tecnologia. Dal 2010 ha iniziato a lanciare varie start up e la più famosa è RisparmioSuper che consente di conoscere i prezzi dei prodotti nei supermercati nel proprio raggio d’azione sfruttando la geolocalizzazione. Alla base della sua intuizione c’è l’asimmetria informativa. È considerata fra le 50 donne più “Hi-Tech” d’Europa e fra le migliori 20 digital imprenditrici europee. Nel 2016, in una tavola rotonda tenuta da Mark Zuckemberg in Italia, è stata invitata fra i 10 giovani manager dell’Hi Tech. Per lei fare impresa vuol dire immaginare il futuro, costruendo il presente.
GIUSEPPE LAVAZZA | L’EVOLUTORE
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Classe 1965, è il vicepresidente del gruppo Lavazza, di cui lui è discendente per la 4° generazione. Laureato in Economia nel 1990, è entrato in azienda nel 1991. Sotto la sua gestione, l’azienda è cresciuta e si è sviluppata notevolmente, occupandosi in particolar modo delle acquisizioni. Ruolo che gli ha permesso di ottenere un enorme rispetto da parte dei manager e degli imprenditori delle aziende acquisite, per la sua capacità, che ricorda quella di Mega Alexandros, di rispettare nel processo di integrazione le identità e la storia delle imprese medesime. Nel 2016 viene nominato, dall’ambasciatore della Colombia in Italia, console onorario della Colombia per il Piemonte, con l’incarico di incrementare le relazioni economiche, scientifiche e culturali fra i due Paesi.
ANTONIO PERCASSI | IL METODISTA
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Nato nel 1953, da calciatore professionista nell’Atalanta dribbla ogni prospettiva calcistica ma fuori dal campo, trasformandosi in un centravanti dell’imprenditoria. Si ritira dal calcio a soli 25 anni per dedicarsi all’attività imprenditoriale. Il gruppo Percassi oggi opera in diversi settori. Tra tutti spicca quello immobiliare, nel quale viene considerato un fuoriclasse. Negli anni ha continuato a progettare, realizzare e gestire un parco commerciale dietro l’altro, come l’Orio Center di Bergamo e quello di prossima costruzione, il Linate Shopping Center. L’amore per la sua squadra lo ha portato a guidare proprio l’Atalanta come Presidente con risultati oltre le migliori aspettative. Ma dove eccelle per innovazione e perseveranza è la cosmetica con svariati marchi, primo fra tutti l’aver sostenuto la geniale intuizione KIKO. Di lui si dice “lascia lavorare tranquilli, perché non è legato al risultato immediato ma al metodo. Osserva con equilibrio e parla poco, ma solo con il diretto interessato.”
ANDREA PEZZI | IL GENERATORE
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Classe ’73, diventa dal 1996 al 2003 il volto di riferimento di MTV e poi conduttore e autore per Rai e Mediaset. Ben presto abbandona i lustrini televisivi per seguire la sua vocazione: fare l’imprenditore. Per lui l’impresa è il modo migliore per servire le persone. Unisce così la sua volontà con la sua passione per il digitale. Nel 2006 avvia la sua prima attività, OVO, una media company che produce brevi documentari di taglio enciclopedico, creando un nuovo modello di sponsorizzazione basato sull’affinità dei video con i valori dei brand sponsor. Successivamente fonda il suo vero gioiello imprenditoriale, Gagoo Group, una holding nata per dar luce a progetti innovativi nel mondo Digital, il cui principio è quello di finanziare start-up utilizzando gli utili prodotti dalle società precedenti del gruppo. Il leit motiv della sua azienda è: no dividendi, si reinvestimenti. Per lui “l’Italia è il Paese migliore che c’è.”
FRANCESCA POLTI | LA REVISIONARIA
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Nata nel ’78, entra nel 2005 nell’impresa di famiglia, la Polti, azienda che deve la sua notorietà al famoso Vaporetto e alla più nota Vaporella. Con l’aspettativa di svolgere solo un breve stage, si appassiona e decide di rimanere diventando nel 2009 Direttore Generale dell’azienda. Tuttavia nello stesso anno, il padre, vedendo nella sua visione la possibilità di rinascita dell’azienda, le affida le redini. La giovane imprenditrice affronta la sfida con determinazione superando la crisi del 2012, anche attraverso un Concordato Preventivo in continuità che, conclusosi nel 2014, le permette di salvare non solo l’azienda ma anche i suoi dipendenti. Parte così la rinascita con una revisione a 360°: da azienda di prodotto ad azienda di servizio, oltre che nuovo logo e differente claim “Natural Home Feeling”. Del resto la sua visione è chiaramente espressa da “l’Italia è il nostro paese, il mondo la nostra casa“.
RENZO ROSSO | IL DIVERGENTE
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Nasce nel ’55 e frequenta l’istituto tecnico tessile dove, all’età di 15 anni, produce il suo primo indumento auto-progettato con la Singer della madre. È lì che comprende il valore di essere originali. Entra a lavorare alla Moltex del gruppo Genius dove viene licenziato dopo poco perché reputato pigro. Ma il giovane Rosso rilancia e chiede di essere riassunto con una paga proporzionale alla produttività: decuplica lo stipendio in un mese. A soli 23 anni fonda la Diesel con un logo manifesto: l’indiano punk metropolitano, trasformando un prodotto “povero” in un prodotto cult. E se in Italia gli dicono che il suo jeans vintage sembra difettato, lui vola nella tana del lupo, piazzandosi con un negozio monomarca davanti alla Levi’s di New York. Il suo modello Cheyenne diventa l’oggetto del desiderio a Palo Alto a un prezzo 4 volte superiore a quello della fascia alta di jeans americani. Con la sua comunicazione crea un no-sense basato sul surrealismo, che capovolge la realtà per crearne una differente.
VALENTINA SCOTTI | L’INTRAPRENDENTE
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Discendente di sesta generazione della famiglia Scotti, la cui azienda è famosa per la produzione e distribuzione di riso dal 1860. Classe ’84, dopo essersi laureata in Economia, passa attraverso altre esperienze aziendali per entrare solo successivamente in quella di famiglia. Si definisce una privilegiata, ma aggiunge anche che il suo spazio se l’è saputo guadagnare e se non fosse riuscita a conquistarsi un ruolo sarebbe andata altrove. E invece lei il ruolo, nonostante gli iniziali scontri con l’ingombrante figura paterna, se l’è creato. Oggi si dedica al progetto retail per il quale ha lanciato la catena So’riso ed è AD di Riso Scotti Danubio, filiale rivolta ai mercati dell’Est Europa con un fatturato di 23 milioni di Euro. A chi le chiede se sarà lei a guidare l’azienda di famiglia, risponde “preferisco lasciarvi nel dubbio”. Da donna imprenditrice, più che manager, è molto attenta alla condizione femminile in azienda “io amo le donne che si permettono di vivere la loro identità e che sanno esprimere la differenza”.
IGINIO STRAFFI | L’IMMAGINIFICO
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Marchigiano doc, nasce a Gualdo nel 1965. Il suo talento artistico nel disegno e nello scrivere fumetti è evidente sin dai tempi dell’Università quando viene notato dalla prestigiosa casa editrice di fumetti, ‘Sergio Bonelli Editore’, con la quale inizia una collaborazione sin da giovanissimo. Nel 1995 torna nelle Marche dove fonda Rainbow, studio di animazione e di produzione di programmi televisivi per bambini e per ragazzi. In poco più di dieci anni crea un vero e proprio impero dell’intrattenimento, cui fanno capo altre 10 aziende, tra cui un’Accademia per la formazione di nuovi talenti. La produzione di maggior successo è la serie animata delle Winx, un vero e proprio fenomeno in tutto il mondo. L’azienda fattura circa 75 milioni di Euro, di cui il 65% derivanti solo dal merchandising e dalle licenze. Con tenacia e passione ha deciso di puntare in Italia su un prodotto originale e di qualità, reinvestendo costantemente i propri guadagni. Per lui, il cinema è la sfida ancora da vincere.
ALBERTO VACCHI | IL PROSPERATORE
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Nato a Bologna nel 1964, è alla guida di IMA, azienda leader nella produzione di macchinari per il packaging. È entrato in azienda nel 1992 e nel 1996, a soli 32 anni, ne diventa Amministratore Delegato. Sotto la sua gestione, l’azienda passa da un fatturato di 70 milioni di Euro a uno di 1,3 miliardi di Euro con 41 stabilimenti. Persegue una scelta strategica titanica e controcorrente, quale quella di entrare nel capitale dei fornitori di prima fascia per rafforzarli e aiutarli a riportare in Italia alcune delle loro lavorazioni. Ad oggi le società partecipate da IMA sono una quindicina e in 8 anni sono passate da un totale di 17 milioni di Euro di fatturato a circa 200 milioni di Euro. Lo stile dell’azienda viene definito “no fighting”, tendenza massima alla condivisione degli obiettivi e rapporto costruttivo con i sindacati.