officina della comunicazione

L’allenamento alla progettazione professionale

Immaginiamo di essere davanti ad uno specchio magico, un po’ come quello della strega di Biancaneve, al quale poter fare qualsiasi domanda, a parte la classica “chi è la più bella del reame?

Alcuni magari sceglierebbero di chiedere come poter vincere al Superenalotto, opzione avventata ma plausibile.

Altri invece, preferendo la strada del pragmatismo, potrebbero optare per la seguente domanda:

“specchio, specchio delle mie brame, dove cerco il lavoro che non trovo?”

A questo punto lo specchio potrebbe proporre diverse risposte. Tipo, scegliendo l’evergreen della rassicurazione “non ti preoccupare, continua ad attendere e vedrai che ad un certo punto arriverà da sé anche per te“. Oppure indossando il cappello del motivatore, dichiarare “impegnati, cerca di più e meglio, del resto è così che fan tutti! “. O, ancora, preferendo la soluzione con l’istruzione d’uso, rispondere “segui le dieci regole del successo: se hanno funzionato per altri figurati se non funzionano pure per te.” 

Insomma il nostro specchio potrebbe scegliere differenti risposte da tattica diversiva: dalla rassicurazione, gestibile fintanto che la speranza non si scontra con la realtà, alla motivazione, che si esaurirà con l’esaurirsi delle possibilità di ricerca, fino al prefabbricato professionale con tanto di manuale d’uso in stile Ikea.

Ma potremmo anche decidere di essere un po’ più strategici nella domanda per spingere il nostro tattico specchio a darci una risposta fuori dal tatticismo:

“Specchio, specchio delle mie brame, nel deserto lavoro, è meglio vagare senza meta in attesa che un’oasi si palesi oppure scavare nella speranza che acqua sgorghi dove acqua non c’è?”

Credo che a questo punto della favola, di fronte al paradosso della nostra domanda, il nostro amico del reame si sia infranto nei suoi stessi cliché di risposta, oscillanti tra l’attendere che qualcosa accada per recuperare il proprio senso lavorativo e disperdere energia in azioni senza senso professionale.

E’ vero non abbiamo sciolto il nostro enigma professionale, ma almeno abbiamo rotto l’incantesimo dell’illusione. 

Lo specchio si è rotto, poco male, tanto noi non siamo per la credenza popolare dei 7 anni di sfortuna. E così, nella nostra Officina della Comunicazione BLINK, soffermandoci sulla domanda “non c’è lavoro o si continua a cercare il lavoro che non c’è?“, abbiamo spostato l’attenzione dal cercare il ruolo che si è sempre fatto al creare il mestiere che si potrebbe fare.

 

Affianchiamo i professionisti nella revisione del proprio paradigma professionale attraverso un percorso breve di coaching individuale, il PSC – paradigm strategy coaching – rivolto a facilitare la messa in forma di progetti lavorativi.

 

Cos’è il PSC

Il pacchetto PSC è strutturato in 3 sessioni di coaching individuale per un totale di:
– 6 ore in cui ampliare le possibilità di scelta a tua disposizione integrando competenze, abilità e risorse in una visione differente del tuo mestiere o di un mestiere nuovo;
– 360 minuti in cui sviluppare insieme un piano d’azione differenziante grazie ad un’analisi strategica di fattibilità e sostenibilità della tua idea professionale;
– 21.600 secondi dedicati a trasformare il tuo senso professionale costruendo il tuo differenziale progettuale.

 

PARADIGM MAKER

 Cristiana Giacchetti 

Il percorso PSC è tenuto da Cristiana Giacchetti, progettista di paradigmi di comunicazione di impresa, facilitatrice nei processi di narrazione strategica® per le aziende, organizzazioni e professionisti, oltre che sviluppatrice di progetti di comunicazione strategica integrata. Coach a orientamento ericksoniano, counselor strategico professionale secondo il Nardone’s Model. Il percorso potrà prevedere il coinvolgimento di altri progettisti della comunicazione OdC. Blink, sempre sotto la supervisione della paradigmist Cristiana Giacchetti. 

A chi si rivolge il PSC

– a chi abbia partecipato al Group Blinksolving e desideri essere affiancato nello sviluppo della propria progettazione professionale;
– a chi NON abbia aderito ancora al Group Blinksolving e, prima di cimentarsi nel laboratorio di story making professionale, voglia essere facilitato nell’analisi strategica di sostenibilità della propria idea progettuale;
– a chi abbia un progetto nel cassetto o voglia costruire una nuova opportunità professionale;
– a chi sia stanco di tergiversare nell’insistente persistenza del “così fan tutti” professionale;
– a chi in generale pensa che oggi il lavoro si racconti per quello che non è e voglia lavorare alla sua visione professionale;

 

Per informazioni o prenotazione scrivici qui

 

L’Officina della Comunicazione BLINK si rivolge alle imprese protagoniste degli attuali mercati nelle differenti espressioni: aziende, organizzazioni, fondazioni e professionisti, affiancandole nella costruzione e nello sviluppo della propria paradigm strategy con la finalità di far emergere il differenziale ed elevare i risultati d’impresa. (prosegui)

photo credits: Francesco Pizzo