blink to action

Educare attraverso il teatro si può!

Lo spettacolo teatrale nella società dell’informazione ha bisogno di sperimentare canali di comunicazione più attuali rispetto ai canoni classici? Da questa domanda parte la macchina del Manifesto Yes We Porn, quello che potremmo definire l’antenato di Blink e in conseguenza anche della nostra Officina della Comunicazione, perché da qui è tutto iniziato.

YWP è un progetto di comunicazione strategica rivolto a promuove uno spettacolo teatrale, dal titolo per l’appunto WEPORN di Bruno Fornasari, una versione contemporanea del GIROTONDO di Arthur Schnitzler, che ruota attorno a un tema fondamentale: il sesso come strumento.

Così spinti dall’idea che il teatro, oggi come non mai, abbia dei precisi intenti divulgatori, e quindi l’obbligo di trovare nuove forme di comunicazione più vicine all’attualità e al modo di interagire di persone di fasce di età differenti, che non si riconoscono ormai in alcuni dei tradizionali mezzi di informazione adottati da questa istituzione, è nato quello che oggi definiremmo il nostro primo empty box. Ovvero una progettualità rivolta a creare rappresentazioni più funzionali di contesti indeboliti da azioni inadeguate a far crescere il sistema stesso. In questo caso stiamo parlando del teatro e della sua inabilità a comunicare in forme differenti.

Così nel 2010, quelli che furono i padri fondatori di Blink, hanno iniziato a studiare e quindi applicare un nuovo modo di comunicare i contenuti di un’opera teatrale, da cui è maturata la scelta di sfruttare il web e tutti i suoi canali informativi attraverso la creazione di una forma di commercializzazione alternativa a quella pubblica dell’opera teatrale, integrando attivamente al progetto anche alcuni brand privati particolarmente mirati e affini alla tematica trattata nello spettacolo stesso quali Psychologies Magazine, Akuel Skyn, Love Lotion di Natural Honey, Yahoo!

Questa scelta ha anche portato a coinvolgere una serie di figure professionali per definizione distanti dal mondo del teatro, ad esempio art director pubblicitari, fotografi del mondo della moda, professionisti delle tv commerciali e della comunicazione marketing oriented che, unendosi a professionisti del settore teatrale, hanno creato un vero e proprio team rivolto a generare un’opera comunicativa partecipata, il cui valore è accresciuto in virtù dell’eterogeneità dei differenti punti di vista.

Il manifesto Yes We Porn, apparentemente slegato dallo spettacolo WEPORN del Teatro Filodrammatici, diventa una forma alternativa di comunicazione che mediante il web, principalmente, ha attivato una campagna virale e mediatica grazie ad azioni provocatorie che avevano lo scopo di aggregare e creare un’interazione attiva sul tema sesso e sessualità tra più persone in differenti luoghi.

Lo scopo principale era quello di alimentare un fenomeno che, partendo dalle stesse tematiche dello spettacolo, facesse presa anche sui normali canali informativi creando un fenomeno di costume che vivesse di vita propria, ma che al contempo accendesse i riflettori dell’opinione pubblica sullo spettacolo teatrale medesimo.

Da qui la decisione di realizzare video inchiesta come quello della “trasgressione si paga?” o il “sex populi” o ancora il “Freeze Flash Moob – il sesso ti lega (…almeno un po’!)” che condividiamo con voi. Per vederne altri clicca qui.

Progetto di comunicazione: Cristiana Giacchetti

Project: Manifesto Yes, We Porn – 2010/2011

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