Alla parola filosofAtrice, un’espressione apparentemente priva di senso, ho affidato l’attuale significato della mia realtà professionale, che prende forma nel 2015 in quella che a me piace chiamare, per l’appunto, la mia filosofAzione (o non-filosofia), il B_linkismo, ovvero l’arte di agire il proprio pensare. Questa mia non-filosofia prende spunto dal Blinkmethod, il modello d’intervento che tra il 2013 e il 2015 ho creato, letteralmente, dalle ‘ceneri’ della mia agenzia di comunicazione BLINK, fondata nel 2010 ed oggi trasformata in Officina della Comunicazione. Una metodologia che è rivolta a generare processi d’interdipendenza comunicativa nei tre livelli di comunicazione di un sistema complesso: narrAzione, relAzione, remediAzione.
Ma, per andare avanti devo fare un passo indietro. Iniziamo quindi dall’inizio.
In parallelo al corso di laurea in Scienze della Comunicazione e Spettacolo (IULM, 2000), inizio a lavorare come organizzAtrice di eventi aziendali e spot pubblicitari (entertainment producer dal 1994 al 2003), poi il mio mestiere evolve in comunicAtrice, ovvero consulente in comunicazione strategica integrata per diverse aziende multinazionali (dal 2004 al 2010). Negli anni successivi creo, e qui ci starebbe ideAtrice, diversi “empty box”, ovvero progetti di narrazione partecipata che facilitano lo scambio comunicativo tra differenti sistemi quali ad esempio media, cultura, arte e aziende (“Manifesto Yes We Porn” 2010, “Artipicità” 2011, “RicreAzione” 2012, “Passion&Power” e “Staylite” 2013).
Elemento collante di tutto il mio percorso è il saper narrare, intesa come capacità trasformativa, e infatti mi definisco anche narrAtrice, tanto che ad oggi svolgo l’attività di facilitazione nella narrazione strategica per imprese, gruppi e singoli. Sono così arrivata all’ultimo stadio, ovvero quello di facilitAtrice nei processi di cambiamento e di evoluzione, grazie alle recenti competenze conseguite. Nel 2013 acquisisco l’abilità di esperta del modello EsAc di Paul Ekman (emotional skills and competencies - I&G Management Milano), dal 2014 divento coach a orientamento ericksoniano (Milton Erickson Institude di Torino) e dall’anno successivo, 2015, pratico il counseling strategico (CTS di Arezzo del prof. Giorgio Nardone).
Così, mentre io sperimento e cambio, Blink prende le forme di Officina della Comunicazione e allo stesso tempo il Blinkmethod segue la mia metamorfosi, diventando in breve una sintesi del mio percorso evolutivo, quello del raccontare come forma mentis e ambito di ricerca e sperimentazione (narrAzione), quello della relazione come campo di studio e di approfondimento operativo (relAzione) e quello mediatico come prima area di espressione professionale (remediAzione). Competenze e abilità che si amalgamano tra di loro trasformandomi in paradigm maker o, come piace a me, paradigmist ovvero progettista di paradigmi di comunicazione strategici per le imprese. Qui in BLINK, operiamo proprio attraverso l’interdipendenza comunicativa che diventa indipendenza di pensiero e azione, la stessa attraverso la quale, noi b_linkisti, veri e propri revisionari di realtà, ricerchiamo, sperimentiamo e trasformiamo ciò che è in ciò che potrebbe essere, partendo da ciò che ancora non è.
Ecco quindi come in un’unica parola no-sense, “filosofATRICE”, risiede tutto ciò che a oggi sono, non solo il mio pensiero ma in primis la mia evoluzione.
Stanza dei cinici
Blinkmakers
Blink to Action
Officina della comunicazione