Finito il liceo ero convinta che avrei fatto l’architetto. Ma se è vero che l’architettura è il raccontare attraverso gli spazi, io per raccontare ho, poi, scelto altri strumenti al posto di pareti, pavimenti e infissi, ovvero punteggiatura, vocali e consonanti. Ho deciso di usare le parole, nella loro forma più essenziale, l’informazione. Per caso, sebbene il caso non esista, nel 2000 ho iniziato a sperimentarmi nell’ufficio stampa di un’agenzia di comunicazione marchigiana, terra di poeti e narratori, per poi approdare a Milano, terra di romanzieri e saggisti, scrivendo di economia e di moda per un quotidiano nazionale (Milano Finanza, 2002), poi ancora di bellezza per un settimanale (D – La Repubblica, 2007) e per un mensile (Myself, 2011). Dall’informazione alla comunicazione il passo è breve, e così nel 2014 coordino per Condé Nast il lancio del nuovo portale Glamour.it, con il quale a oggi collaboro come giornalista free lance. In ambito lavorativo ho deciso di seguire la strada suggerita dagli eventi, non sempre la più facile. Sicuramente la più vivace e quella che, coerentemente al mio nomadismo familiare, mi consente ancora oggi di cambiare continuamente, rimanendo me stessa. Amo sperimentare, conoscere, relazionarmi con ciò che è diverso da me.
E dal 2015 inizia anche una nuova relazione con me stessa, perché smetto di correre per le redazioni e mi trasformo in una velocista dell’informazione e della comunicazione.
Oggi sono giornalista free lance e consulente nel mondo della comunicazione. E’ proprio in questo mio nuovo inizio, che comincia, dal 2015, anche il viaggio con Blink, per la quale, oltre a collaborare nello sviluppo di nuovi modelli comunicativi, sono consulente nelle relazioni dei sistemi media. Dall’informazione come raccontare, alla comunicazione come relazione e progettazione. Non sarà un caso che in architettura raccontando uno spazio non si fa altro che creare una relazione con esso, ma perché ciò avvenga, prima ancora, è necessario saperlo concepire. Così la mia passione diventa sotto nuove vesti, anche la mia professione. L’architettura è rimasta nella mia vita, adoro ristrutturare le case, le mie, che cambio in continuazione. I cambiamenti non mi turbano, anzi mi danno energia proprio come un’immersione nel profondo blu del mare o come una corsa da 15 km ovunque io sia.
Blinkmakers
Officina della comunicazione