Sono un’appassionata di missioni improbabili, ma non per questo impossibili.
Non è un caso che a oggi mi occupi di progetti di trasformazione organizzativa, di start-up funzionali e di business cui ho associato negli anni una consolidata esperienza nelle operazioni straordinarie in contesti di turnaround e di crisi.
Dalla formazione in filosofia con il maitre à penser Carlo Sini, presso l’Università degli Studi di Milano, ho ereditato la passione per il conoscere e il fronteggiare l’incertezza dell’ignoto, nonché l’eclettismo combinato al rigore epistemologico grazie ai quali non ho mai smesso di misurarmi con metodi, teorie, modelli di intervento e sperimentazioni.
A seguito di una parallela formazione economico-gestionale, conseguita alla SDA Bocconi, ho avviato, a partire dal 1996, la mia esperienza professionale nel mondo della consulenza, in particolare negli ambiti dell’head hunting e del performance management, ricoprendo ruoli aziendali crescenti nelle funzioni HR e Organizzazione, in aziende operanti nel mondo dell’industria (Bticino SpA e Gruppo Coes), dell’high tech (Agilent Technologies SpA e Avago Technologies Srl) e dei servizi innovativi (settore bancassicurazione in Cardif SpA gruppo BNP).
Dal 2012, sostenuta dall'antico detto “nemo propheta in patria”, ho scelto di essere un outsider, sperimentando concretamente come una prospettiva diversa possa fare la differenza. Un mestiere, quello dell’outsider, che, anche grazie alla recente formazione in coaching e counseling strategico professionale con il Nardone’s Model, mi consente di mantenere il focus sul potenziale di sviluppo delle situazioni, elevandone la performance sia che entri in scena in qualità di project e temporary manager, sia che rivesta il ruolo del consulente manageriale, sia che guidi gruppi o affianchi singoli. In breve mi definisco una cultural designer, perché, proprio come avviene nell'arte della materia, intervengo nella "materia-cultura" di un'azienda, un'organizzazione o di una professionalità, sviluppando una forma più funzionale al contesto e generando nuovo valore culturale. E, forse proprio per la mia ricerca di valore, da più di vent’anni ad alimentare la mia passione vi sono anche le attività non-profit. Prima in Amnesty International con incarichi regionali; poi, nel 2012, partecipando alla fondazione di ArcamicA, una onlus che si occupa di progetti di solidarietà assistiti da animali salvati da situazioni di sofferenza e maltrattamento; e dal 2016 diventando associata InnoVits, organizzazione di manager e di imprenditori che promuove innovazione con l’obiettivo di stimolare lo sviluppo imprenditoriale nel confronto tra startupper e il proprio network.
Nel 2014 la mia passione per l’intraprendere incontra quella di Blink, dove inizia la fase di ricerca e sperimentazione e con la quale collaboro attivamente nello sviluppo di paradigmi adattivi nell’ambito della cultura organizzativa, oltre che nella formazione imprenditoriale e nella facilitazione professionale. In questo periodo ho, infatti, contribuito allo sviluppo del Blinkmethod e all’ideazione del percorso Effetto Domina.
Come dicevo, mi occupo di missioni improbabili ma non impossibili e quindi sono sposata, mamma di una quasi adolescente, con una famiglia allargata di cui fanno parte una golden retriver e una quarter horse.
Blinkmakers
Officina della comunicazione